Per aiutare gli editori ispanofoni da un lato e dall’altro dell’Atlantico a comprendere l’evoluzione dei formati audio per il nostro settore (e l’importanza che vanno via via assumendo da un punto di vista di consumo e di mercato), Dosdoce.com ha condotto una ricerca tra i più importanti operatori spagnoli e latinoamericani che, ad oggi, realizzano e commercializzano audiolibri in castigliano: circa il 95% di quelli di fatto operanti nel segmento.
Alla fine del 2018 i lettori ispanofoni potevano contare su un’offerta ci circa 8 mila audiolibri, un anno prima non superavano i 6 mila. I dati raccolti ed elaborati da Dosdoce.com portano a stimare che, entro il dicembre dell’anno in corso, questo numero raggiungerà e supererà i 10 mila.
Se nel 2017 varie fonti confermavano un giro d’affari compreso tra 1 e 3 milioni di euro, la maggior parte degli editori che hanno contribuito con i loro dati alla realizzazione dello studio hanno confermato che nel 2018 il mercato dell’audio ha generato nel complesso tra i 3 e i 5 milioni. In linea con quanto sta avvenendo negli altri Paesi, è molto probabile che nel 2019 la cifra crescerà ancora, raggiungendo i 7 milioni di euro nei mercati di lingua spagnola.

Due anni fa il numero dei titoli in catalogo che gli editori intervistati dichiaravano di aver convertito in formato audio non toccava le 700 unità; nel 2018 è salito a 1.715. Per il 2019 si stima che 2.300 nuovi titoli in castigliano verranno realizzati, con una crescita del 230% in 3 anni.
Sul fronte dei modelli di marketing, gli editori hanno in larga maggioranza affermato che le piattaforme che offrono abbonamenti come Storytel, Audible, Kobo o Scribd, sono diventate il canale principale di guadagno. Al secondo gradino del podio hanno collocato canali di vendita al dettaglio come Google Play, iTunes, Downpour o Libro.fm e, al terzo, servizi di audio streaming come Spotify, Deezer, Napster, Apple Music e simili. A differenza di quanto avviene nei mercati anglosassoni, la vendita di audiolibri alle biblioteche è una voce di bilancio ancora poco sviluppata per gli editori ispanofoni: quel poco che si muove, lo fa attraverso piattaforme come eBiblio ed eLiburutegia in Spagna, Overdrive e Hoopla negli Stati Uniti.
(Fonte: Il giornale della libreria – A cura di Alessandra Rotondo)